1. Cos’è la rabbia?
La rabbia è una malattia virale che colpisce gli animali domestici e selvatici. La rabbia attacca il sistema nervoso centrale dei mammiferi, compresi gli esseri umani. Una volta sviluppati i sintomi della malattia, la rabbia è quasi sempre fatale sia per gli animali che per l’uomo.
2. Qual è la diffusione della rabbia?
Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), la rabbia è una delle malattie infettive più letali al mondo. Causa ancora decine di migliaia di morti ogni anno1, è endemica in più di 150 Paesi e minaccia soprattutto le persone nelle comunità che dispongono di poche risorse. Oltre il 95 percento dei casi viene segnalato in Asia e Africa1. In base alle stime della Global Alliance for Rabies Control, l’onere economico complessivo della rabbia ammonta a 8,6 miliardi di dollari statunitensi ogni anno2.
Nonostante questi dati, la rabbia è prevenibile al 100% con i corretti programmi di vaccinazione e sensibilizzazione.
Il territorio italiano è libero dalla rabbia da diversi anni, ma è importante non abbassare mai la guardia, grazie alla vaccinazione.
3. Come si trasmette la rabbia?
Gli animali selvatici, come procioni, volpi, puzzole e pipistrelli, possono fungere da serbatoio del virus della rabbia
Il virus della rabbia si trasmette tra gli animali e dagli animali all’uomo attraverso lo stretto contatto con la saliva di animali infetti, solitamente tramite morsi, graffi e leccate su cute lesa e mucose. La trasmissione della rabbia all’essere umano avviene principalmente dopo il morso di un cane infetto; benché il 99 percento dei casi di rabbia nell’uomo dipenda dai cani1, anche i gatti costituiscono un rischio di trasmissione significativo. La fauna selvatica funge spesso da serbatoio del virus della rabbia e può infettare gli animali domestici. Nella fauna selvatica, i principali serbatoi sono rappresentati, nell’Europa orientale, dalle volpi.
Gli animali domestici possono infettarsi attraverso il contatto diretto con animali rabidi. L’uomo può contrarre l’infezione attraverso il contatto con animali rabidi o tramite animali domestici infetti. Per entrambe le vie di contagio (animali domestici o fauna selvatica), la vaccinazione degli animali costituisce il migliore strumento di difesa contro questa malattia letale.
4. Quali sono i sintomi della rabbia?
Una volta comparsi i sintomi della malattia, la rabbia è quasi sempre fatale sia per gli animali che per l’uomo. Negli animali, i segni distintivi della rabbia sono alterazioni acute del comportamento e paralisi progressiva. Gli animali possono mostrare segni di agitazione e aggressività e/o letargia e paralisi. Nella maggior parte dei casi che interessano l’essere umano, la malattia è anche caratterizzata da dilatazione delle pupille, sensibilità insolita ai rumori e alle luci, e alterazioni della temperatura, nonché da crisi convulsive e allucinazioni.
La rabbia è fatale una volta comparsi i segni clinici, ma è del tutto prevenibile con la vaccinazione.
5. Come viene diagnosticata la rabbia?
La rabbia può essere diagnosticata:
attraverso una persona o un animale che è stato/a morso/a o è entrato/a in contatto con un animale affetto da rabbia;
mediante l’identificazione dei primissimi sintomi di rabbia.
La diagnosi di conferma può essere effettuata solo post mortem.
6. È possibile prevenire la rabbia?
La rabbia è prevenibile al 100% con i corretti programmi di vaccinazione e sensibilizzazione. I proprietari di animali da compagnia e i veterinari possono apportare un contributo significativo alla lotta mondiale contro la rabbia assicurandosi di vaccinare gli animali domestici. In Italia la scelta della vaccinazione antirabbica è di competenza del veterinario ed è obbligatoria per cani, gatti e furetti che si recano all’estero al fine di mantenere lo status di “Rabies Free” per il nostro paese.
7. Quanto è grave il problema della rabbia attualmente?
Secondo le stime dell’Organizzazione mondiale della sanità, ogni anno muoiono circa 59.000 persone a causa della rabbia (o 160 persone al giorno) e oltre 29 milioni di persone ricevono il trattamento dopo essere stati esposti ad animali con sospetta rabbia.3
La rabbia rappresenta una minaccia soprattutto nelle regioni più povere del mondo, l’Africa e l’Asia, dove la vaccinazione dei cani domestici non viene effettuata su vasta scala e l’accesso al trattamento post-esposizione è limitato.3 La rabbia rimane una malattia notoriamente trascurata e non segnalata in modo adeguato nei Paesi più colpiti, principalmente perché la sanità in queste regioni tende a essere molto limitata e la maggior parte delle vittime muore a casa.3
Nei Paesi più sviluppati, anche in quelli ritenuti esenti dalla rabbia, lo spostamento degli animali da altre zone implica che la rabbia rimanga una minaccia costante.
I partner della Global Alliance for Rabies Control stimano inoltre un enorme onere economico complessivo, che si attesta a 8,6 miliardi di dollari statunitensi all’anno.2 La quasi totalità di tale onere grava su Africa (36,2 percento) e Asia (59,9 percento).2
8. Come si può prevenire la rabbia nei paesi in cui è presente?
Nei paesi dove la rabbia è endemica, il primo punto è quello dell’educazione sanitaria delle popolazioni, per aumentare la consapevolezza del problema. Inoltre, è importante il supporto delle istituzioni internazionali, per fornire soluzioni per il controllo ed eliminazione della rabbia attraverso campagne di vaccinazione dei cani e supportare le autorità locali.
L’Italia è “rabies free” ormai da anni, ma resta importante non abbassare la guardia e vaccinare i cani e i gatti in base alle indicazioni del veterinario.
9. Qual è il nostro ruolo nella lotta contro la rabbia?
Boehringer Ingelheim è leader mondiale nella lotta per la prevenzione e la gestione della rabbia, grazie a una gamma di vaccini usati per prevenire la malattia negli animali domestici, da allevamento e selvatici. Crediamo fortemente nell’unire le forze per contribuire a controllare ed eliminare la rabbia, e operiamo a stretto contatto con veterinari, proprietari di animali da compagnia, organizzazioni governative e non governative, autorità sanitarie e altre parti interessate in tutto il mondo per aiutare a prevenire la diffusione della malattia.
10. La prevenzione della rabbia richiede l’impegno della comunità globale
Nonostante la forte volontà di combattere la rabbia e la disponibilità di vaccini efficienti, la prevenzione e il controllo della rabbia richiedono un impegno costante.
Nella Giornata mondiale della rabbia, ma non solo, ci uniamo quindi ai veterinari, ai proprietari di animali da compagnia e alle principali organizzazioni professionali e sanitarie per aumentare la consapevolezza su questa malattia e combattere la rabbia a livello internazionale.
Bibliografia
1 https://www.who.int/health-topics/rabies [Data di consultazione: 20/09/2022]
2 Hampson K, et al. (2015). PLoS Neglected Tropical Diseases;9(4):e0003709. https://journals.plos.org/plosntds/article?id=10.1371/journal.pntd.0003709 [Data di consultazione: 01/09/2022]
3 www.who.int/news-room/fact-sheets/detail/rabies [Data di consultazione: 01/09/2022]