La Salute Mentale  a 45 anni dalla legge Basaglia: una priorità per i pazienti, le famiglie e la comunità tra stigma e sfide nella presa in carico

Roma,

Si apre un nuovo ciclo di appuntamenti dedicato ai grandi temi della salute, promosso da Boehringer Ingelheim Italia

Roma, 19 maggio 2023 – Grazie alla Legge Basaglia, l’Italia è stato il primo Paese a smantellare gli istituti psichiatrici, tristemente noti come manicomi, riconoscendo il diritto delle persone con fragilità psichiche di essere assistiti con dignità. Ma dopo 45 anni dalla sua approvazione, si discute ancora sulle modalità di attuazione della legge e sullo stigma sociale legato alla malattia mentale che, purtroppo, è ancora presente.

Di questo tema hanno parlato gli ospiti della prima puntata di “Principi Attivi”, ciclo di eventi promossi da Boehringer Ingelheim Italia per affrontare alcune tra le priorità più impellenti di Salute Pubblica, a partire dai fondamenti legislativi fino all’impatto sui pazienti, le famiglie e la società, che si è tenuta ieri pomeriggio a Palazzo Santa Chiara.
“Attraverso il format “Principi Attivi”, vogliamo parlare di alcune tra le più urgenti sfide sanitarie, per incentivare  un dibattito che metta a confronto prospettive ed esperienze diverse – ha dichiarato in apertura dell’evento  Morena Sangiovanni, Presidente del Gruppo Boehringer Ingelheim Italia – Inauguriamo questo ciclo di eventi con un tema complesso come la gestione della malattia mentale. La Legge Basaglia ha restituito dignità e diritti alle persone con fragilità mentali, ma a 45 anni dalla sua approvazione sono ancora tante le sfide aperte: dalla solitudine dei pazienti e delle loro famiglie, al sempre più forte bisogno di una presa in carico e di risposte terapeutiche efficaci. Questo è il punto di partenza della discussione di oggi che, mi auguro, porterà ispirazione per nuove proposte da concretizzare insieme”.

Il format prevede la conduzione della giornalista Nunzia De Girolamo e la presenza fissa dell’attore Dario Vergassola e dell’Avvocato Gabriele Sepio, che commenteranno gli interventi portando la prospettiva sociale e legislativa.

Il primo appuntamento, intitolato “La Salute Mentale a 45 anni dalla Legge Basaglia”, ha coinvolto l’On. Maurizio Lupi, componente della II Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, la Sen. Sandra Zampa, Componente della X Commissione permanente Affari Sociali, Sanità, Lavoro Pubblico e Privato, Previdenza Sociale del Senato della Repubblica, il prof. Giulio Corrivetti, Vicepresidente della Società Italiana di Psichiatria, il dott. Antonio Gallo, responsabile del Servizio Disagio Mentale della Comunità di Sant’Egidio, Carlo Riccini, Vicedirettore Generale e Direttore del Centro Studi Farmindustria.

“Il principio fondamentale è che la sanità deve considerare la Persona nella sua integralità – ha dichiarato l’onorevole Lupi - Per anni ci siamo concentrati sulla malattia fisica, tralasciando tutto quello che riguarda la sfera della salute mentale. Questo ci pone di fronte anche ad una questione impellente di welfare, perché l’accoglienza è in larga misura affidata alle famiglie che hanno bisogno supporto e assistenza sistematica. Il terzo settore, in questo momento, è importante punto di riferimento ma non è abbastanza e siamo chiamati a lavorare per colmare questo divario.” Un tema, quello dell’impegno da parte della politica, evidenziato anche dalla senatrice Zampa:“La legge Basaglia continua a interrogarci. Per la sua innovatività, che non ha eguali nel mondo e che richiede un cambiamento sociale ancora in atto perché si arrivi all’accettazione sociale della malattia mentale. Per il fatto che esige un insieme di azioni necessarie a rispondere alle esigenze delle famiglie, a partire dalla costruzione di una rete capillare di supporto e assistenza. E, infine, perché dimostra che le persone con malattia mentale possono a tutti gli effetti essere parte attiva della comunità ma perché questo avvenga servono le condizioni e gli strumenti adatti a gestire adeguatamente le diverse forme del disagio mentale. E’ una questione fondamentale e un diritto inalienabile dell’individuo”.

Sul fronte della ricerca e dello sviluppo di nuove terapie, si sta investendo molto sulla salute mentale ma resta imprescindibile la necessità di un sistema di presa in carico efficace, raggiungibile attraverso la costruzione di una rete tra interlocutori diversi e complementari, come evidenzia Riccini: “Ad oggi sono in sviluppo 1600 farmaci e il 70% delle terapie digitali per la salute mentale. Questi dati dimostrano l’impegno della ricerca dell’industria farmaceutica in questo ambito. Al fine di renderlo ancora più efficace servono nuovi modelli di presa in carico più aderenti alle necessità delle persone e dei loro caregiver. Per questo è fondamentale lavorare in sinergia, unendo gli sforzi di industria, Istituzioni ed enti pubblici, perché la partnership è lo strumento più efficace per vincere le sfide e trovare soluzioni concrete.”

Gestione che vuol dire anche lavorare sulle reti di assistenza e su servizi che riescano a garantire la presa in carico dei pazienti e quindi un supporto concreto per le famiglie, come ha sottolineato il dott. Gallo: “Abbiamo la necessità di riavvicinare le persone ai luoghi di cura e ricostruire la prossimità dei servizi assistenziali. Purtroppo la carenza di personale dedicato resta un problema che rende ancora più complicato l’accesso ai percorsi di presa in carico. Un altro problema è quello della paura, non solo in termini di stigma verso i malati ma soprattutto “dei” malati che temono di non essere in grado di affrontare la comunità e per questo si rifugiano nelle famiglie. La cosa straordinaria è che, a partire dalla legge Basaglia, l’Italia è riuscita a creare i percorsi per affrontare il problema ma ancora manca una rete che consenta di fare sistema in maniera efficace.”

Un lavoro, quello sui servizi di assistenza e cura dei pazienti psichiatrici, che quindi deve sapere accogliere i cambiamenti della società e rispondere a bisogni nuovo che ne derivano. “La legge Basaglia ha sancito un nuovo inizio perchè ha consentito di rimisurare le differenze e prenderci cura dei bisogni dei malati garantendo l’assistenza e la dignità della persona – ha dichiarato il prof. Corrivetti - Ed è una legge attuale perché ha aperto una strada sulla quale non si può ne’ si vuole tornare indietro. Ma dobbiamo essere pronti a cogliere le sfide del mondo che cambia senza ignorare le nuove maschere del disagio mentale. Penso soprattutto ai giovani, alla solitudine in cui prende forma la sofferenza psicologica e a come sia necessario ripensare i servizi di supporto per poter intervenire tempestivamente.

L’evento si è chiuso con la testimonianza del regista Volfango De Biasi e con l’intervento di Alberto Siracusano, Professore Ordinario di Psichiatria all’Università di Roma Tor Vergata e Coordinatore del Tavolo Tecnico sulla Salute mentale del Ministero della Salute, che ha posto l’accento sulla necessità di avviare prima di tutto un cambiamento culturale. “La salute mentale è un diritto costituzionale di tutti i cittadini. È un equilibrio psicofisico che consente alla persona di autodeterminarsi, autogestirsi, di avere delle relazioni e di poter affrontare la vita. Equilibrio che viene compromesso non solo nel caso di gravi condizioni mentali ma anche a seguito di disturbi quali le fobie o la depressione, che riguardano - da sole - circa il 30% degli italiani. Eppure, di malattia mentale si parla ancora poco e in maniera spesso inadeguata. Allora, per proseguire il percorso iniziato da Basaglia, servono in primo luogo investimenti sulla cultura e sulla conoscenza dei disturbi e dei fattori di rischio, perché siano riconosciuti, accettati e gestiti nel modo giusto. La nostra società ha bisogno di una rivoluzione culturale sulla salute mentale: la cultura e l’informazione possono diventare prevenzione.” 

Informazioni su Boehringer Ingelheim

Boehringer Ingelheim ha allo studio terapie innovative che trasformano la vita delle attuali generazioni e di quelle future. In qualità di azienda biofarmaceutica leader votata alla ricerca, Boehringer Ingelheim genera valore attraverso l’innovazione in aree contraddistinte da bisogni medici altamente insoddisfatti. Fondata nel 1885 e a conduzione familiare da sempre, Boehringer Ingelheim adotta una prospettiva sostenibile a lungo termine. Più di 53.000 dipendenti servono oltre 130 mercati nelle due business unit dedicate a farmaci a uso umano (Human Pharma) e farmaci a uso veterinario (Animal Health). Scopri di più all’indirizzo www.boehringer-ingelheim.com

Media Contacts