ATTIVITÀ FISICA PER I PAZIENTI CON PATOLOGIE POLMONARI CRONICHE
Fare attività fisica migliora gli outcome cardiopolmonari nei pazienti con patologie polmonari croniche.
Anita ed Emilio sono amici pensionati che hanno l’IPF rispettivamente da 6 mesi e da 1 anno. Hanno scoperto che un regime di allenamento costante li aiuta a stare meglio e a migliorare la loro sintomatologia.
Anita ed Emilio ci guideranno nello svolgimento dei singoli esercizi.
Seguiteli.
*Anita ed Emilio sono due personaggi di fantasia, creati a puro scopo didattico
(Downman L.M. et al.; Thorax 2017;72:610–619.)
IL CORRETTO REGIME DI TRAINING
Anita*: «Per svolgere gli esercizi consigliati saranno sufficienti una parete libera, una sedia e dei piccoli pesi da 0,5 – 1kg ciascuno (in sostituzione libri o bottiglie di plastica).»
Emilio: «Un corretto regime di training prevede 4 fasi:
- Una fase per scaldare il muscolo
- Esercizi contro resistenza per aumentare e mantenere la massa muscolare
- Stretching per mantenere l’elasticità
- Alcuni esercizi respiratori al di fuori della sessione di allenamento.»
*Anita ed Emilio sono due personaggi di fantasia, creati a puro scopo didattico
(Vainshelboim B. Breathe 2016; 12: 130–138; 2. Yu X. Et al.; Biomed Res Int. 2019; 2019: 8498603)
WARM UP
Emilio*: «Tra la vasta scelta di esercizi disponibili consigliamo un riscaldamento leggero che preveda principalmente quelli di motilità generale e di equilibrio.»
Anita: «Iniziamo in piedi o seduti, è indifferente, e apriamo le braccia a destra e sinistra, per poi richiuderle in basso. Dieci volte da un lato poi cambiamo giro.»
Emilio: «Per ora il riscaldamento è concluso, basta poco per attivare il muscolo, la prossima volta passiamo agli esercizi contro resistenza, non mancate!»
*Anita ed Emilio sono due personaggi di fantasia, creati a puro scopo didattico
(Vainshelboim B. Breathe 2016; 12: 130–138)
RESISTENZA
Emilio*: «Per noi malati di IPF i migliori esercizi contro resistenza sono quelli aerobici, ovvero a bassa frequenza e lunga durata, per evitare di affannarci troppo.»
Anita: «Si può iniziare stando in piedi a 30 centimetri da un muro, poi appoggiamo le mani alla spalliera di una sedia e ci alziamo sulle punte dei piedi, una decina di volte»
Emilio: «Infine possiamo passare all’utilizzo di qualche peso, controllando i dintorni. Gli esercizi sono facili: stendere e piegare le braccia, così, per una decina di volte.»
Anita: «Noi diciamo sempre una decina di volte, ma in verità siete voi che decidete il regime di allenamento migliore ascoltando il vostro corpo e il vostro respiro. L’obiettivo, ovviamente, sarebbe di cercare di migliorare e aumentare il numero di ripetizioni ogni 3-4 giorni»
*Anita ed Emilio sono due personaggi di fantasia, creati a puro scopo didattico
(Vainshelboim B. Breathe 2016; 12: 130–138)
STRETCHING E FLESSIBILITÀ
Emilio*: «Lo stretching finale è fondamentale: aiuta a mantenere l’elasticità muscolare e aiuta il recupero del muscolo dopo lo sforzo appena svolto. Per noi sono consigliati questi esercizi.»
Anita: «Portiamo le braccia sopra la nostra testa e incliniamo il busto da un lato e dall’altro, allungando il braccio che rimane sopra il più possibile.»
*Anita ed Emilio sono due personaggi di fantasia, creati a puro scopo didattico
(Vainshelboim B. Breathe 2016; 12: 130–138)
ESERCIZI RESPIRATORI
Anita*: «Gli esercizi respiratori sono molto utili, in particolar modo sono utili quelli dedicati alla respirazione diaframmatica e al potenziamento e mantenimento della muscolatura inspiratoria. Per questo sarebbero da fare ogni giorno.»
Emilio: «Iniziamo inspirando dal naso ed espirando piano dalla bocca, con le labbra increspate. Proviamo piano piano ad arrivare a una respirazione divisa in: 3 secondi di ispirazione, uno di apnea, 3 secondi di espirazione.»
*Anita ed Emilio sono due personaggi di fantasia, creati a puro scopo didattico
(Kraram 2016 Journal of Asthma, DOI: 10.1080/02770903.2016.1196368)